Il Dio Odino e l’appeso.
La carta dell’appeso è una di quelle figure che nasconde tante sfaccettature che via via cercherò di affrontare.
In questo articolo ti ho già spiegato il suo significato generale ma quello che voglio esaminare oggi è la connessione che ha questa carta con la figura di Odino.
Ma chi è Odino?
Odino è il padre di tutti gli dei.
Nella mitologia germanica e norrena esso è associato alla mente, l’intelletto, l’ispirazione, la magia e la poesia ma anche alla furia, alla battaglia e alla morte.
Odino era il Dio della guerra.
Veniva chiamato “signore degli dèi” poiché era il più potente e il più antico di tutte le divinità, nelle battaglie tra i popoli nordici esso decideva a chi doveva andare la vittoria.
Allora ditemi, padre, se il vostro dio è ora l’unico dio, che ne ha fatto di tutti gli altri, gli Aesir e i Vanir? È un guerriero tanto potente da avere avuto la meglio su tutti loro, anche su Odino? (Caitlín R. Kiernan)
Nell’Edda viene raccontato il viaggio sciamanico intrapreso da Odino alla ricerca dell’antica sapienza.
Esso si appende al grande albero del mondo, Yggdrasil, e si trafigge con la sua lancia.
Proibisce agli altri dei di aiutarlo per poi rimanere appeso lì per 9 giorni, fissando le acque scure sottostanti, dopo di che ottiene la conoscenza che cercava.
In questo modo fondamentalmente era lui a sacrificarsi per se stesso, un sacrificio che lo rendeva degno di ottenere la conoscenza che voleva…esattamente come l’Appeso dei tarocchi.
Appendere una persona ad un albero storicamente era un segno di disonore, e l’azione di Odino di impiccarsi significa chiaramente il sacrificio dell’ego per aprire la strada alla sua rinascita nello spirito.
Si ritiene che il sacrificio di Odino abbia ispirato proprio la carta dei Tarocchi dell’impiccato.
Ma Odino cosa centra con l’appeso dei tarocchi?
La carta raffigura un uomo con le mani legate dietro la schiena, appeso a un piede da un albero.
È ritratto come sorridente, il viso sereno, con un alone intorno alla testa, nonostante la sua posizione ovviamente scomoda.
Proprio come Odino, l’impiccato è in uno stato di vulnerabilità, solitudine e sottomissione alla volontà divina, che è esattamente ciò che gli porta forza e conoscenza mistica.
È sospeso tra due mondi: il mondo fisico o il mondo dell’ego e il mondo sconosciuto o spirituale, quello in cui giace la nostra ombra.
Quando esce questa carta nella stesura significa che nella nostra vita ci troviamo di fronte a situazioni in cui ci sentiamo bloccati nel limbo.
Affrontare la nostra ombra significa che dobbiamo essere disposti alla vulnerabilità lasciando andare gli attaccamenti, le nostre credenze e convinzioni accumulate fino a quel momento.
In sostanza arrendersi alla situazione e sfruttarla è l’unico modo per affrontarla, rimanere fermi cercando di trovare una soluzione è l’unico modo per andare avanti.
Quando appare l’Appeso in una lettura una maggiore saggezza e felicità sono a portata di mano, ma solo se si è disposti a sacrificare qualcosa per quella saggezza.
A volte è qualcosa di fisico di cui ci si deve privare ma nella maggior parte dei casi è una prospettiva o un punto di vista che ci si deve lasciare alle spalle: ad esempio, sulla scia di un sogno irraggiungibile troverai qualcos’altro alla tua portata o dimenticare un amore permetterà al tuo cuore di aprirsi a qualcun altro.
Per oggi è tutto, noi ci rileggiamo la prossima settimana.
Alba.